Quel mattino d’aprile

Quel mattino d’aprile

Orario Spettacoli

25 Ott 2023 Ore: 21:00

Quel mattino d’Aprile

13/04/1944 storia di una rappresaglia

Scritto, diretto e interpretato da

Germano Rubbi

 

Con:

Fabrizio Bordignon

Amedeo Carlo Capitanelli

Gabriela Carmen Marin

La storia:

Nella primavera del 1944 dopo lo sbarco dell’esercito angloamericano ad Anzio e la stagnante situazione del fronte bloccatosi a Cassino, nell’appennino centrale compreso fra le province di Perugia, Terni e Rieti, fu ordinata una grande operazione contro le bande partigiane al fine di eliminare il pericolo di sabotaggio dei sistemi logistici situati alle spalle della prima linea.  

I reparti del gruppo tedesco “Schanze” sostenuti dalla Guardia Nazionale Repubblicana, nel tentativo di ripulire l’intera area, eseguirono diversi rastrellamenti mettendo in atto, molto spesso, ingiustificate rappresaglie contro i civili: in questo contesto, una delle vicende più oscure è avvenuta a  Calvi dell’Umbria dove, fra il 12 ed 13 aprile 1944 vennero fucilati 16 civili sospettati di collaborare con i partigiani.

Uno dei molti episodi di  vera e propria guerra preventiva ai civili,  organizzata e voluta con particolare ferocia dal feldmaresciallo Kesselring, comandante in capo delle forze armate tedesche dislocate in Italia.

II 12 e 13 aprile alcuni cittadini vennero arrestati, condotti nella caserma dei Carabinieri e fucilati all’alba del giorno dopo sulla piazza del paese da un plotone del 20° reggimento SS Polizei ai comandi del maggiore Wilcke, senza alcun processo.  Tra le vittime, oltre a due forestieri di cui non si conoscevano i nomi, ci furono due ragazzi di 16 e 17 anni; Guglielmi Genesio e Emesto, i parenti Adolfo, Emilio e Gino di 48, 44 e 32 anni, tutti membri di una famiglia che gestiva un albergo-trattoria a Calvi, accusati di aver ospitato alcuni partigiani. Le altre vittime conosciute erano: Montegaggi Liberato di 57 anni; Fabbri Fabrizio di 42 anni; Ranuzzi Mario, operaio di 19 anni; Pielicè Pacifico di 40 anni, Semicola Ernesto di 42 anni, Salvati Domenico di 39 anni, Carofei Lorenzo di 59 anni: tutti  sospettati di aver collaborato con i partigiani.